Oggi il vento sfrega le gambe
e i sassi pungolano sulle natiche,
Bianca è sul mare e muove la sabbia con i piedi.
Ha con sé il romanzo preso ieri in libreria.
Neanche il tempo di finire la prima pagina e i talloni iniziano a scavare.
Oggi la sabbia è compatta.
Un gruppo di gabbiani entra in acqua come piccoli kamikaze,
Bianca si accarezza i capelli e li attorciglia nervosamente intorno alle dita.
La buca comincia lentamente a farsi scura.
Una mano corre in aiuto dei piedi e si continua a scavare.
Devono essere le undici. Il silenzio è scomparso,
un bambino corre in acqua per riprendersi la palla.
Due occhi magici, la guarda con la forza di un abbraccio.
La buca si fa profonda.
Forti colpi di campana dalla chiesa più vicina, è mezzogiorno.
La mano sinistra da il cambio alla destra e si prosegue.
Bianca spinge
ma le braccia stentano
e le unghie sono completamente nere.
Oggi il sole è alto
Ombrelloni chiusi e ombrelloni aperti,
ombre scure su materassini e borse frigo.
Il mare è uno specchio che cammina lungo la secca per quasi cento metri.
Scusi che ore sono?
Pesante la voce,
leggero il corpo
Troppo.
Oggi.
Un punto in cui le mie forze hanno trovato il fondo,
in cui entrambe le mie gambe sono entrate in un buco largo 40 centimetri.